martedì 10 aprile 2012

Noi e gli Offlaga

Offlaga Disco Pax
Gioco di società

(Venus) 2012













"Di politica sapevo solo che quando c'era Pajetta in televisione dovevo stare zitto,
altrimenti volava un coppino o uno scappellotto.
Se invece c'erano Fanfani o Almirante volava un coppino se li stavo ad ascoltare.
In casa le idee erano chiare e si comunicavano senza troppo approfondimento.
Una trasmissione di valori efficace.
Ancorchè vagamente
dolorosa."


Ecco, gli Offlaga Disco Pax possono piacere ad un pubblico anagraficamente trasversale, ma a chi è nato alla fine dei sessanta e ha avuto la fortuna di avere i genitori comunisti (cit), spezzano proprio il cuore. Prendete la citazione in prologo, estrapolata da Piccola storia ultras, è come un'immagine in bianco e nero della mia infanzia (al netto degli scappellotti, ma il senso è fortissimamente quello), così come potrebbe essere autobiografica Palazzo Masdoni, che bene esprime l'orgoglioso senso di appartenenza che animava gli attivisti del P.C.I. , e che torna utile anche per parlare di un altro elemento dell'arte degli ODP: non si sa mai dove vanno a parare i loro pezzi, occhio a distrarsi osservando il dito perchè quasi sempre l'obiettivo è la luna. Piccola storia ultras dovrebbe raccontare l'educazione calcistica del protagonista (quello che per Nick Hornby fu la prima partita dell'Arsenal e per il ragazzino degli Offlaga è un match della Reggiana) e invece com'è che si finisce a parlare dei morti della manifestazione sindacale del 7 luglio 1960 a Reggio Emilia? Lo stesso dicasi per Sequoia, che racconta un episodio dell'infanzia di un bambino nella Reggio dei primi settanta, ma lascia trapelare il peso della differenza sociale dei vari protagonisti e dolorose scorie della seconda guerra mondiale.


Stilisticamente, chi ha apprezzato (molto) l'esordio del gruppo e (un pò meno) il secondo album, ritroverà dentro Gioco di società tutti gli elementi portanti del mestiere ODP, le piccole/grandi storie, l'irresistibile cadenza reggiana di Max Collini e lo stile musicale elettronico/artigianale. Eppure c'è anche un piccolo cambiamento dentro questo nuovo capitolo dell'avventura. Le tracce Desistenza e sopratutto Parlo da solo si avvicinano alla forma cantata più che al reading. Certo è sempre un cantato particolare, quasi timido e maldestro, però serve a spezzare lo stile un pò monocorde delle composizioni.


Una piccola digressione che lascia intatta la suggestione che riescono a dipingere con le loro tele gli Offlaga Disco Pax, piccola ma rigorosa realtà nostrana.

7.5/10

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ahaha! Forti gli Offlaga Disco Pax, troppo fuori!