lunedì 9 luglio 2012

Shakerato, non agitato

Alabama Shakes
Boys and girls
Rough Trade/ATO (2012)






Lo ammetto, parto un pò prevenuto con gli Alabama Shakes. Il perchè è presto spiegato. Ci sono un'infinità di band vecchie e giovani che si muovono in quel delta musicale americano che include rock and roll, country, soul e rhythm and blues. In genere sono gruppi onesti ed integri, che mettono al primo posto la loro passione per questo sound, e a causa di ciò sono rassegnati ad avere un ristretto numero di fans dai gusti giurassici a sostenerli. Poi arrivano sti ragazzotti dallo stato dell'Alabama ed è subito hype. E che sarà mai? Cosa hanno di più dei Lucero, dei North Mississippi All Stars o di Black Joe Lewis, che da anni sgobbano sui loro strumenti senza mai riuscire ad avere l'esposizione mediatica che meriterebbero? Un buon agente? Più culo degli altri? Un tempismo migliore? La risposta non l'ho trovata anche se dopo un pò che girano nel lettore posso azzardare qualche ipotesi.
La proposta musicale dei quattro sfrutta con una prevalenza di mid-tempo la suntuosa voce di Brittany Howard, la singer, che si muove con grazia innata tra i vari generi proposti dalla band, anche se tra i diversi canoni sembra intuire una naturale propensione della fanciulla ad interpretare pezzi soul. Si ascoltino in questo senso l'intensa You ain't alone, la sofferta Be mine e l'intima Heartbreaker.
L'album sembra suddiviso in due sezioni, l'apertura (Hold on; I found you; Hang loose; Rise to the sun) è più orientata al genere americana e a mio avviso è abbastanza affine al sound di band come i Black Crowes o i Kings of Lion degli esordi. Poi subentra l'anima black del combo e si viaggia su atmosfere più introspettive, tra soul e lenti rhythm and blues.

Boys and girls è sicuramente un album interessante, ma non credo che avrebbe generato tutto il chiacchereccio di cui sopra senza la voce evocativa di Brittany Howard. Per il resto, pur apprezzando il disco, non mi sento di condividere tutta l'eccitazione che sento in giro per questa band. Certo me li sono segnati e continuerò a tenerli d'occhio per vedere se questo buon esordio ha già esaurito il loro combustibile o se hanno appena iniziato a scaldarsi.
6,5/10

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