lunedì 25 febbraio 2013

Saxon, Sacrifice (2013)


Beh, a proposito di irriducibili. I Saxon, tra gli eroi della NWOBHM, sono ancora qui e giungono in buona salute (al netto di doppi menti, hair extension e panze) al ventesimo album in trentaquattro anni di carriera. Anzi, con tre lavori dal 2009 ad oggi, si può forse azzardare l'ipotesi di una nuova (ennesima) giovinezza.
Sacrifice, a differenza del precedente, pur buono, Call to arms, ha in più dalla sua una maggiore durezza nei suoni, una compattezza stilistica complessiva ed una coerenza di tutto rispetto, con l'ugula del sessantaduenne leader Peter "Biff" Byford (unico superstite dei golden years, insieme al chitarrista Paul Quinn) che sembra non aver perso un grammo del suo smalto.

I dubbi sull'opportunità della band di calcare ancore le assi dei palcoscenici vengono spazzati subito via, all'irrompere della title track (anticipata da un maestoso intro strumentale che vedrei bene a fare da sottofondo alle immagini di Game of thrones). Il sound è heavy, la sezione ritmica (Glocker/Carter) pesta giù duro, il ritornello fa scattare all'istante il singalong (sì, il pirla che avete incrociato in auto che sbraitava SA-CRI-FAI-S'! mentre faceva il gesto delle corna ero io). Come d'abitudine consolidata, le prime tracce, Made in Belfast e Warriors of the road, esigono l'immediata attenzione dell'ascoltatore, ma anche Stand up and fight e la conclusiva Standing in a queue hanno il gusto delle composizioni tradizionali del brand ed è facile prevedere per esse un'ottima tenuta live. I testi come consuetudine narrano di battaglie, quelle epiche sui campi di guerra ma anche quelle del vivere quotidiano, celebrano l'orgoglio per questa musica e per quanti continuano a proporla a dispetto delle mode. 

La band si è lasciata (opportunamente, se volete il mio parere) alla spalle certe divagazioni tra l'epic e il power metal che si erano affacciate in Labyrinth, concentrandosi su ciò che sa fare meglio. Vale a dire heavy metal senza prefissi fighi o contaminazioni. Per non sbagliare Byford e sodali non hanno infilato nella tracklist nemmeno il canonico pezzo lento, l'unico episodio nel quale il tiro rallenta un pò è il midtempo Walking in the steel. 

Sacrifice è un album che sicuramente lascerà in bocca il dolce sapore dell'ambrosia ai fan del monicker inglese e dell'heavy metal classico.

Il 16 giugno la band sarà a Milano, ai Magazzini Generali.

7,5/10

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