lunedì 26 agosto 2013

Enforcer, Death by fire


Se come me frequentante i reparti musicali dei negozi di elettronica, vi sarete da tempo avveduti di come, nel tempo, la repentina crisi dell'industria discografica abbia ridotto ad un paio di scaffali,nemmeno tanto grandi, l'offerta di compact disc. Là, dove prima ogni titolo era catalogato sotto il suo genere specifico, oggi, tolto jazz e classica, è tutto smarmellato assieme. Solo uno stile ha conservato la sua orgogliosa nicchia: il metal, che si è conquistato questo onore grazie al fatto che, rispetto al naufragio del settore, continua a vendere i suoi dischi.
Mi sono chiesto la ragione di questa resistenza metallica, e, tra le altre, penso che una motivazione sia che l'heavy metal è rassicurante. Sai esattamente cosa aspettarti quando compri un disco dei Krokus, piuttosto che degli Hypocrisy, e raramente vieni deluso. Innovazione in giro ce n'è poca. Analogamente al rock, tutto quello che doveva essere inventato lo è stato: qui, ora, la partita si gioca sulla deriva derivativa dei suoni del passato e su chi li riproduce in maniera più convincente.

Prendiamo gli Enforcer, ad esempio. Il gruppo svedese, giunto al terzo full-lenght, si esprime attraverso un sound collocabile ai primi anni ottanta, tra strappi speed-metal e richiami alle maggiori band di riferimento di quel periodo (Iron Maiden, Ronnie James Dio). Lo mettono in chiaro subito i ragazzi, con la traccia d'apertura (in realtà è la numero due, preceduta da un breve intro strumentale) Death rides this night, uno dei brani migliori del lotto insieme a Take me out of this nightmare (che non disdegna una strizzatina d'occhio al glam) e allo strumentale Crystal Suite, che se lo piazzate come bonus track dentro Powerslave delle Vergini di Ferro nessuno nota l'intrusione. A chiudere degnamente il revivial eighties, non può mancare lo zampino del signore degli inferi. Ecco dunque che preposta a concludere l'album è l'inequivocabile Satan.

Chi ha vissuto quegli anni con borchie, jeans e chiodo, se chiude per un attimo gli occhi, potrebbe anche divertirsi.

7/10

2 commenti:

Blackswan ha detto...

Non li conosco. Anche se, a onor del vero, il metal anni '80 mi e' sempre piaciuto poco. Anche io, ogni tanto, andavo da mediaword. Ma ormai non si trova piu' una ceppa.

monty ha detto...

Vero. Se sei fortunato giusto qualche
classico che ancora non hai, nel cestone delle promozioni.