lunedì 30 settembre 2013

New wave of american country music: Rachel Brooke, A killer's dream


Sono stato indeciso fino all'ultimo sull'opportunità di inserire Rachel Brooke in questa rubrichetta sui nuovi nomi del true country. La ragione è presto detta: questo interessante A killer's dream, opera numero tre della cantautrice americana, non ha, tra le undici tracce che la compongono, un solo pezzo in qualche modo riconducibile alla redneck music (se escludiamo un accenno allo yodel che impreziosisce Old faded memory). La ragazza però è inequivocabilmente collegata all'universo dell'underground country, come testimonia la citazione di questo album tra i migliori del 2012 in molti siti che a questa musica si approcciano in maniera indipendente e come dimostra il disco registrato in coppia con il gothic countryman Lonesome Wyatt, leader di quella accolita di folli che risponde al nome di Those poor bastards. 

Fatta la dovuta premessa occupiamoci di A killer's dream. Che non è neanche, nonostante le immagini raccolte in rete ci raccontino di una passione per i fifties di Rachel, un disco di rockabilly. Siamo invece dalle parti del blues acustico, ma di quelli che evocano il jazz, i locali notturni per soli uomini ammirati nei film degli anni quaranta, dove questa musica era incarnata con sensualità e malizia da interpreti femminili. Non a caso in più di un'occasione, e di certo in Late night lover, il pensiero corre a Why don't you do right? , originariamente composta nel 1936 da Kansas Joe McCoy, portata al successo da Peggy Lee e l'orchestra di Benny Goodman nel 1942, ma da tutti noi conosciuta grazie alla versione di Jessica Rabbit nel film di Zemeckis Chi ha incastrato Roger Rabbit.  
Musica notturna dunque, come nel caso del jazz di Ashes to ashes, da ascoltare rigorosamente con il bicchiere di bourbon liscio nella mano, le cicche accumulate nel  posacenere e la disillusione nello sguardo.
Spiazza felicemente la scelta di chiudere il disco con una title-track dalle atmosfere pop sixties sbarazzine, in netto contrasto con il mood sornione dell'opera.
Tenete d'occhio questa signora.

 

2 commenti:

Blackswan ha detto...

Mi ispira un casino, e non solo per lo sguardo da femme fatale :)
Lo cerco !

monty ha detto...

In effetti credo possa piacerti